mercoledì 11 novembre 2009

Torniamo in fretta a respirare



Le ultime tre giornate di campionato ci hanno fatto molto riflettere personalmente e ci hanno permesso di dibattere su im1923 su quali siano le priorità della squadra. Ci hanno anche ricordato che nel calcio si soffre e che non sempre mettere in campo un buon organico significa vincere. Ci hanno mostrato le lacune di alcuni reparti, ma soprattutto ci hanno fatto fare brutti pensieri.
Ieri il capitano Bocchi ha detto la sua opinione, che mi fa in un certo senso stare tranquillo. Di fronte alle difficoltà incontrate, infatti, è di primaria importanza (e questo l'ha confermato anche la società) che tutti sappiano riconoscere il proprio obbiettivo, che non è la promozione, bensì la vittoria del Campionato. Dice bene infatti il ragazzo della Sez. Roma quando afferma che chiamarsi Imperia in prima categoria significa vincere.
Le difficoltà le hanno tutte le squadre, ma ognuna ha la sua personale dimensione e le proprie ambizioni. Quella dell'Imperia è di risalire in fretta di categorie per arrivare ai livelli che le competono, e che ben sappiamo essere quelli del campionato dilettantistico.
Il percorso che abbiamo intrapreso l'anno scorso, ripartendo dal gradino più basso del calcio italiano, ci è in questo senso favorevole: ci permette di costruire anno dopo anno una squadra sempre più forte e competitiva. E' però questo un primo motivo per cui è necessario pianificare ora il primo rinforzo per la squadra. Il danno sarebbe altrimenti certo: in caso contrario infatti o falliremmo la promozione per un organico non all'altezza o ci ritroveremmo l'anno prossimo con più fronti sui quali attuare cambiamenti. Cambiare ora significa oltretutto dare il tempo ad un eventuale nuovo arrivato di inserirsi in squadra e fare meglio ancora il prossimo anno. E' questa o no, d'altronde, la filosofia del costruire anno dopo anno una squadra sempre più forte e vincente?
In secondo luogo, la prima categoria va vinta (e discorso analogo andrebbe fatto a mio parere anche per la categoria promozione) per il semplice motivo che un anno di sosta si traduce in un anno in più per i giocatori, ovvero un anno in più sulle ossa e sui muscoli, ovvero un anno in meno di educazione calcistica nei confronti dei futuri giocatori.
Per questo duplice motivo, insomma, la squadra necessita di essere rinforzata.
Per quanto riguarda gli ultimi deludenti risultati rimango fiducioso nell'azione della società e nella motivazione dei giocatori in campo. Sia chiaro che non necessariamente ogni anno deve essere una promozione, ma ancora per quest'anno l'obbiettivo non rimane solo auspicabile, ma obbligatorio. In questo la dirigenza deve dare il massimo.
Bisogna tornare in fretta a respirare.

Roberto L.

3 commenti:

im1923 ha detto...

daccordo con te.
Nessuno vuole una schiacciasassi... non ci siamo abituati da sempre e soffrire è nel nostro DNA. Leggo i giornali e sembra che sia in corso una contstazione a tutto e tutti, ma sappiamo tutti che non è così.
Si parla, si discute, si ama la nostra squadra... o forse sono meglio quei blog, questi forum dove ogni giorni si incensa il Presidente, si dice che è bravissimo, integerrimo, che tutto quel che fa è meraviglioso...
no: parliamo, mettiamo in discussione tutto e tutti... ma la domenica, noi, tifiamo per 90 minuti x i nostri colori

gighe ha detto...

Avanti cosi'...

SEZ. ROMA ha detto...

Ottime valutazioni!!!